Carlo Dal Piaz è un musicista di grande talento, versatile ed innamorato della musica e del jazz.
La passione per il Jazz
La sua passione per il jazz inizia nel 1984 a New Orleans dove era in viaggio con i suoi genitori.
Negli USA ha vissuto quasi 5 anni nella metà degli anni 80 dove ha frequentato le scuole elementari; in seguito è tornato a Los Angeles per frequentare la Ucla University e diplomarsi in music e music business nel 2006, all’età di 8 anni scopre la musica jazz proprio dove è nata.
Il ritorno in Italia
Torna a Roma nell’86 dove inizia a prendere le prime lezioni di pianoforte, in decide di comprare il suo primo basso elettrico per ricominciare a suonare.
Nella metà degli anni 90 suona (basso elettrico) con numerose cover band esibendosi nei locali più cool del periodo, come: (Cetus, Palma, il Locale, Barca sul Tevere, vari pub per le vie del centro, centri sociali etc etc…) e poi a seguire nella Casa del Jazz.
Carlo suona vari strumenti dal basso elettrico, il contrabbasso, il pianoforte e la batteria, per Lui la musica è un viaggio senza confini è un amore che emoziona a suon di note.
Le Collaborazioni
Ha suonato e collaborato con musicisti di grande calibro internazionale tra cui: Karl Potter, Fabio Zeppettella, Giovanni Tommaso, Roberto Tarenzi, Enrico Bracco, Mauro Ciccozzi, Gianni Quattrocchi, Davide Pistoni, Filippo Salera, Tommaso Castellani, Roberto Ghersi, Roberto Federico, Luca Annessi, Michele Chiogna, Tony Esposito, David Colaiacomo, Angelo Capasso e molti altri.
Attualmente suona come contrabbassista di fila nell’orchestra sinfonica diretta al maestro Roberto Federico della città (MSPO, Merano Pop Symphony Orchestra) a Merano città dove vive.
Tra i vari impegni suona con un Trio dal nome Soundscapes, dove suona il basso elettrico, molti i brani di repertorio jazz internazionali, riarrangiati in chiave moderna. Attualmente ha in atto una grande collaborazione con il gruppo Dita diretto da Angelo Capasso.
A questo punto, non mi rimane che dirvi: «non dimenticate questo nome: ne sentirete parlare spesso».