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Vino e arte al Castello di Albola nel Chianti.

 

Vino e arte al Castello di Albola nel Chianti.

A partire dal 9 settembre al Castello di Albola di Radda in Chianti (SI) vi aspetta una mostra che coniuga arte e il piacere della convivialità, degustando un buon bicchiere di vino.

Nella suggestiva cornice delle splendide colline tra Siena e Firenze si svolgerà la seconda edizione della mostra Dialoghi Paralleli con le opere di  Vittoria Palazzolo e Alain Bonnefoit .

Castello di Albola è un borgo medievale situato in Toscana nel cuore del Chianti Classico dove vengono prodotti vini d’eccellenza, chiamati dagli appassionati “Wines of Altitude” per l’altitudine dei vigneti.

Castello di Albola https://albola.it oltre ad essere un luogo spettacolare è anche un’azienda con una tenuta impegnata a contribuire attivamente al benessere sociale e alla protezione dell’ambiente in cui opera. E’ infatti cominciato nel 2016 il processo di conversione al BIO grazie al quale vengono prodotti i suoi vini biologici.

All’interno della tenuta, le opere di Vittoria Palazzolo e Alain Bonnefoit sono veri e propri “Dialoghi Paralleli” diversi tra loro ma  che grazie alla propria vicinanza si arricchiscono . Castello di Albola ospita questo dialogo artistico arricchicchendo anche l’esperienza estetica del visitatore . 

I Dialoghi Paralleli, sono espressioni differenti di due diverse menti creative.

“La Toscana è famosa per i propri paesaggi suggestivi, la sua ricca storia e cultura e il suo patrimonio enogastronomico. Esporre le opere in una cornice così suggestiva, come quella di Castello di Albola, amplifica l’impatto emotivo dell’arte, creando una sinergia attiva e dinamica, tra il contesto naturale e culturale e le opere esposte. Integrare la fruizione dell’arte e l’esperienza di degustazione del vino dà vita ad un ambiente multisensoriale . 

Il processo stesso di produzione del vino può essere considerato un’arte: dalla coltivazione delle vigne alla vinificazione, ogni fase richiede una maestria che può essere paragonata alla creazione artistica. I vignaioli, con la loro dedizione e competenza, “dipingono” il territorio attraverso il vino, esprimendo la storia, il clima e le caratteristiche uniche“.

Il contrasto apparente tra la modernità delle opere e la dimensione tradizionalmente agreste del vino, dà vita ad interessanti conversazioni estetiche e concettuali, Dialoghi Paralleli appunto.

L’arte e il vino sono entrambi legati intimamente alla cultura e al piacere. 

Mi piace pensare che le curve delle donne che dipingo e le rotondità dei vini che bevo risveglino in me e in coloro con cui le condivido un’emozione memorabile. 

molti aspetti che legano la sua storia alla Toscana e da oggi anche al Castello di Albola.

Alain Bonnefoit


gli artisti Fabio Calvetti & Armando Xhomo, che hanno presentato a Castello di Albola le proprie opere in occasione della prima edizione, quest’anno ritornano come curatori del nuovo progetto espositivo. 

Alain Bonnefoit nasce nel 1937 a Parigi nel quartiere di Montmartre eredità artistica lasciata da Amedeo Modigliani, Georges Braque, Fernand Léger, Joan Mirò, Salvator Dalì

dopo un duro periodo di formazione tra Parigi e Bruxelles si trasferisce in Italia 

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Negli anni 70 Alain amava dipingere paesaggi trovando nella Maremma le luci ed i colori che Vincent Van Gogh aveva cercato in Provenza ma il paesaggio, così statico, non gli bastava e cominciò a lavorare con la modella e a rappresentare ‘L’éternel féminin’ e l’‘Univers de Vénus’ per i quali è conosciuto oggi nel mondo.

Nel 1975 si installa nella campagna di Certaldo, città che gli concederà la cittadinanza onoraria. L’artista alterna periodi dell’anno vissuti in Toscana con altri a Parigi e rapidamente consolida la sua fama attraverso memorabili esposizioni in gallerie e musei di tutto il mondo. I suoi innumerevoli viaggi in Giappone gli hanno permesso di avvicinarsi alle filosofie orientali ed ai segreti della tecnica sumi-é nella quale è Mestro.

Bonnefoit è sempre tornato nella Toscana che lui definisce il suo “paradiso” del suo amore per la convivialità  per la cucina e per il vino! 

il vino come metafora della vita e condivisione dell’amicizia intorno ad una tavola.”

Vittoria Palazzolo  Nata a Torino nel 1965, vive a Vogogna (VB) e lavora a Domodossola e Verbania Intra (VCO).

Dopo  il Liceo artistico frequenta per oltre dieci anni lo studio del Maestro Cleo Zanello – allievo di Felice Casorati e Almerico Tomaselli – che riconosce in lei un entusiasmo genuino e sincero per la pittura proponendole di diventare sua assistente. L’espressionismo astratto diventa la sua cifra stilistica, in una miscela di colori apparentemente lasciati al caso ma in realtà guidati dall’energia e dalla tenacia: i suoi dipinti infondono all’osservatore gioia e voglia di vivere. I soggetti spaziano dai nudi agli astratti, ai ritratti, alle figure, mentre le tecniche variano dagli acrilici su tela all’alta pasta, al carboncino, ai pastelli, a volte con l’intervento del fuoco o l’uso del cacciavite. 

Ha partecipato a numerose mostre e rassegne, personali e collettive, in Italia e all’estero tra le quali per esempio, quelle organizzate presso il Museo di Tirana, il Museo Leonardiano di Vinci e Palazzo Medici Riccardi. Un’ artista che si è ormai ritagliata un ruolo di rilievo nel panorama contemporaneo.

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