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Il prof. Lodovico Berra ci spiega cos’è l’afasia, la malattia che ha colpito Bruce Willis

 

Il prof. Lodovico Berra ci spiega cos’è l’afasia, la malattia che ha colpito Bruce Willis

Bruce Willis, uno degli attori più importanti e amati di Hollywood, ha deciso di ritirarsi a causa di una malattia cognitiva. Un dramma che sta vivendo con la sua famiglia.

La malattia silenziosa che ha costretto l’attore al ritiro dalle scene, è l’afasia, una patologia della quale, fino a qualche anno fa se ne sapeva pochissimo, tanto che si faticava persino a diagnosticarla, oggi invece viene riconosciuta con maggiore facilità.

Non capire ciò che viene detto oppure non riuscire ad articolare frasi di senso compiuto è un grande limite per tutti, ancora di più per chi con le parole ci lavora. Per questo Bruce Willis ad appena 67 anni ha dovuto annunciare il ritiro dalle scene: la diagnosi è sconvolgente è “l’afasia”.

il prof. Lodovico Berra, docente di Neuroscienze presso l’Università IUSTO

Definizione ed origine della malattia

A parlarcene in questo caso è il prof. Lodovico Berra, medico psichiatra di Torino, docente di Neuroscienze presso l’Università IUSTO, International Fellow dell’American Psychiatric Association. Così ci spiega il prof. Berra: “L’afasia è un disturbo del linguaggio caratterizzato da una alterazione della comprensione e dell’espressione delle parole, sia parlate che scritte. Deriva in genere da una lesione delle aree cerebrali che controllano il linguaggio, vale a dire l’area motoria di Broca, posta nel lobo frontale, e l’area di Wernicke posta nel lobo temporale.

A seconda della localizzazione della lesione, l’afasia può essere di tipo motorio, vale a dire vi è una difficoltà nell’espressione del linguaggio; quindi, il soggetto non riesce a pronunciare in modo corretto le parole o usa parole errate. Oppure vi è una difficoltà nella comprensione del linguaggio, quindi il soggetto non capisce cosa gli viene detto o ciò che legge.

Bruce Willis afasia
l’attore Bruce Willis, colpito da afasia

Le cause dell’afasia

Le cause di questo disturbo possono essere varie e frequentemente dipendono da lesioni ischemiche, cioè un deficit di afflusso sanguigno, che provoca la morte del tessuto cerebrale. Oppure possono essere tumori o patologie degenerative del sistema nervoso, come la demenza di Alzheimer.

La diagnosi richiede l’uso di specifici test neuropsicologici ed esami neuroradiologici come la Tac o la Risonanza magnetica.

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La prognosi, quindi l’evoluzione della malattia, dipende dalla causa, dalla estensione della lesione e dall’età del paziente. Una terapia effettuata precocemente e in modo idoneo in genere limita notevolmente il danno nella comunicazione orale o scritta.

La terapia utile per il disturbo

La terapia comprende l’uso di farmaci neurotrofici o farmaci che migliorino la vascolarizzazione sanguigna.  Fondamentale è la riabilitazione, con esercizi mirati come quelli attuati in logopedia.

Infine, da non sottovalutare, le ripercussioni psicologiche che possono comportare uno stato depressivo nel paziente che spesso è ben consapevole del proprio deficit”.

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