Attrice teatrale e cinematografica, conduttrice di programmi televisivi di grande successo, Daniela Poggi è da sempre impegnata nel sociale per la lotta alla parità delle donne e la tutela e la vita degli animali. Ambasciatrice dell’Unicef per aiutare i bambini in Africa, è stata anche assessore alle politiche culturali del comune di Fiumicino. Ha girato tanti film con registi importanti come Chabrol, Paolella, Veronesi e Sindoni e tanti altri. Oggi abbiamo il piacere d’incontrarla per parlare del suo romanzo d’esordio: “Ricordami” dove racconta la sua esperienza di vita vissuta a contatto con la madre colpita dall’Alzheimer svelando quanto questo evento abbia impattato sulla sua vita e sul suo sentire.
Daniela, quando ha deciso che i suoi appunti sarebbero diventati un libro?
Ci pensavo da qualche anno. A dicembre 2019 è arrivata la spinta e ho proseguito per tre mesi ininterrottamente.
Cosa ha significato per Lei non essere più riconosciuta da sua madre?
Destabilizzante, violento, incredibile e inaccettabile. Questi i sentimenti che provavo. Oltre a una grande tristezza. Non appartenevo più. Non avevo più una nascita se non quella che io stessa e le foto confermavano.
Oggi la medicina si è evoluta nei confronti di questa malattia?
In parte si. Per lo meno è riconosciuta da tutti, se ne parla e si tenta nella ricerca di trovare un trattamento farmacologico che possa aiutare. L’Alzheimer sfocia e si esprime in diversi modi. Per quello non è semplice. Ma dato che oggi sempre più persone giovani si ammalano di Alzheimer, dovranno per forza trovare un rimedio.
Cosa le ha dato la forza per andare avanti?
La preghiera. Mi affidavo A Gesù, chiedevo di aiutarmi, di non lasciarmi sola in quell’inferno. E le persone che mi volevano bene. L’amore guarisce.
Vedere l’allontanamento progressivo di sua madre, è ciò nonostante ha deciso di tenerla a casa con sé. E’ stato un atto d’amore e di coraggio?
Una continuità di vita. Non ho “deciso” di portarla a vivere con me. E’ stato naturale. Mia madre, con me, fino all’ultimo dei suoi giorni. Questo volevo.
Quanto questa esperienza l’ha cambiata?
Molto sotto tanti punti. Non dare mai nulla per scontato. Ama, guarda negli occhi, stai accanto a chi soffre. Cerca di capire e accogliere l’altro. La pazienza. Sono riuscita a tenerla con me, è stata una grande vittoria. Resta una malinconia di tante assenze, restano dei vuoti dentro. Ma credo di aver fatto tutto il possibile perché lei fosse serena.
“Ricordami” è un aiuto per chi vive questa esperienza con i propri cari?
Tutti coloro che l’hanno letto dicono di si. Si ritrovano, condividono, si sentono meno soli. Figli e figlie che si arrabbiavano, non accettavano e dopo aver letto il mio libro hanno capito. Molti lettori mi hanno detto grazie.
Foto CHARLEY